mercoledì 5 settembre 2012

Speranza


6.40 del mattino, inverno, freddo umido, sonno, sull'autobus che da Velletri arriva all'Anagnina, in viaggio verso l'università. Per fortuna ho trovato posto a sedere, ho preso la corriera a Genzano, accanto a me una ragazza peruviana. Periodo grigio della mia vita, periodo di solitudine, di tristezza generale, di fatica, di smarrimento. La ragazza peruviana mi chiede dove vado a quell'ora, e si sfila una cuffietta dall'orecchio per condividere la sua musica. Mi dice che va a Roma a fare le pulizie per una famiglia in zona Prati, da' una mano anche con i bambini. Ha sposato un italiano di Genzano, fa la guardia giurata, mi porge  la foto tessera di lui che tiene nel portafoglio. La guardo con istintiva antipatia quando mi dice che lui non vuole bambini, ma lei sogna tanto di averne. Circa 5 anni dopo, mentre laureata passeggio lungo il lago di Nemi, vedo una bimba bellissima su un passeggino, gli occhi due fessure sorridenti, e una madre adorante e giocosa di fronte, ho un sussulto interno: e vai! Ecco, questa è la pellicola che si svolge nella mia mente mentre ascolto la canzone che quella mattina proiettò un raggio di luce nella mia vita: "The captain of her heart", Double side.

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