Il titolo di questo blog è nato in un momento di rabbia, di senso di impotenza, in cui la rassegnazione stava per sopraffarmi (ma non c'è riuscita!), in un momento in cui avrei voluto gridare il mio sdegno, la mia vergogna, il mio dolore per la perdita, al comando della nave "Italia", dell'unico comandante che abbia mai profondamente rispettato e stimato, nel quale fiduciosa avevo riposto tutte le speranze, mie, della mia famiglia, della mia città, del mio adorato Paese.
Questa persona è stata nuovamente affondata, a causa di un marito orgoglioso e incazzato, a causa di leggi sbagliate che hanno permesso al marito di incazzarsi e di sfogare la sua rabbia togliendomi il comandande che avevo scelto, a causa di un precedente comandande più previdente, che aveva visto lontano, e che ora è più che impaziente di tornare al comando della nave, riportandola alla deriva dalla quale stava faticosamente uscendo.
Ecco, io, non potendo fare altro nell'assistere a simile sfacelo, ho deciso di urlare solidarietà e affetto al mio comandante, che continua ad essere il mio riferimento, con il suo rigore, i suoi valori, la sua coerenza, la sua onestà: Romano, ti amo.
mercoledì 30 gennaio 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento