Ho sentito dire che, nei giorni dell’emergenza cronica a Napoli e provincia, la “munnezza” è riuscita ad invadere persino il centro del capoluogo: cumuli di buste e cartoni hanno sfregiato la bellezza di una città famosa in tutto il mondo. Tuttavia tre zone si sono rivelate completamente immuni dallo schifo:
la via di residenza del sindaco, quella del presidente della regione, e quella del vescovo della città.
Si intravede in tale “filtro spazzatura” una classificazione della popolazione: la gente comune non solo si vede le strade ricolme di lordura e puzza, ma non riesce neanche a mandare i bambini a scuola, a uscire di casa, ad aprire il proprio negozio, insomma non riesce a vivere serenamente la propria quotidianità. E’ quindi in atto una nuova forma della “raccolta differenziata” di cui si parla tanto:
una raccolta tale che in certe zone la spazzatura viene raccolta e trasportata altrove, mentre in altre si confonde con la gente. Non solo: quest’ultima si vede obbligata dallo stato ad accogliere dietro casa la “munnezza” di tutti rischiando la pelle. Come se la vita di alcuni valesse meno di quella di altri, i quali, a proposito, sono responsabili della vita dei primi …
lunedì 18 febbraio 2008
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