lunedì 16 agosto 2010

I viaggi della mente

Per me andare in vacanza non è soltanto scoprire nuovi posti, con le relative usanze, tradizioni, dialetti, cucina, ... ma significa anche scoprire nuovi "posti" dell'arte, intesa come scrittura, regia, musica, ...

Ecco quindi che, quest'anno, oltre ad approfondire la terra del Salento, essendoci già stata ed essendo stata nuovamente risucchiata, andrò alla scoperta dei seguenti "luoghi" del vivere artistico:

- "Acciaio", di Silvia Avallone, finalista al Premio Strega (i pettegolezzi vogliono che non abbia vinto in quanto non appartenente alla parrocchia Mondadori)

- Mario Biondi, conosco solo la famosissima "This is what you are", perdonatemi ...

- Pizzica e Taranta salentine

- "Mosca non crede alla lacrime", di V. Mensov, del 1.979, film cult sovietico

- "I falsificatori", di Antoine Bello (mi ha incuriosito il primo capitolo, uomini che di mestiere falsificano la realtà in cui viviamo ... ma non è attualità?).

Vi farò sapere come è andata,
buone scoperte anche a voi,
Aless

domenica 16 maggio 2010

Mostri tristi

Due sabati fa sono andata in un locale per gay e trans; all’una e alle 3 del mattino i trans, parecchi, hanno fanno uno spettacolo sul palchetto luminoso appositamente allestito. Li guardavo ballare, ondeggiare con le loro chiappe perfette e le gambe chilometriche dopo essermi sudata un posto in piedi su una sedia, in equilibrio quasi instabile, dietro a una folla compatta di ragazzi gay che si baciavano e trans del pubblico in ammirazione dei loro simili.

E' stato uno spettacolo a dir poco esilarante: più belle(i?) di una donna vera, più femmine, più disperate, emananvano una carica di energia coinvolgente, mentre ballando si toglievanno via via i già scarni vestiti, esibendo alla fine un corpo tradito dal viso, che esprimeva il disperato, inutile tentativo di essere diverso. E mentre le ammiravo, mi accorgevo che la natura aveva proprio toppato, che dentro quel corpo c'era una donna, una femmina, che la natura non aveva saputo interpretare. Ed era uscito fuori un mostro, si, un mostro triste, donne belle ma brutte, donne finte ... o forse no? Il dubbio si insidiava nella mia testa attraverso le parole di Almodovar:

una persona è tanto più autentica quanto più assomiglia all'immagine che ha sognato di sè stessa.

sabato 17 aprile 2010

Amore e morte


Quante immagini di innamorati sono scolpite nella nostra mente!

Abbracciati sullo sfondo del tramonto, abbandonati nell'atto di darsi un bacio, mano nella mano in riva al mare, ... immagini che rievocano tenerezza, ottimismo, che riscaldano il cuore.
I due innamorati del Caucaso invece no: nel loro abbraccio spiccano le pistole impugnate con orgoglio, come si potrebbe tenere un fiore o un peluche da innamorati, gli sguardi tradiscono tristezza, i volti sembrano tanto fieri quanto ingenui.
Ed ecco che l'amore, in questa foto di innamorati, emerge come qualcosa di sinistro, qualcosa da rivendicare, al prezzo della morte altrui.

Uccellini in gabbia


Ieri sera sono uscita con mio figlio a fare due passi; siamo andati in un centro commerciale vicino casa, abbiamo visitato il negozio delle caramelle, quello dei giocattoli, e infine quello degli animali. Dopo i cuccioli di cane, di gatto, di topo, i vari pescetti dentro gli acquari e le tartarughe, siamo arrivati alle gabbie degli uccellini: mi ha colpito una di queste, e sono rimasta ad osservarla quasi ipnotizzata. Lunga poco più di un metro, intervallata da tre aste disposte trasversalmente, vi erano tre uccellini. Uno di questi volava dall'asta di destra a quella di sinistra, dall'asta di sinistra a quella di destra, dall'asta di destra a quella di sinistra, dall'asta di sinistra a quella di destra, ... il mio sguardo rimbalzava dall'asta di destra a quella di sinistra e viceversa, mentre il mio cuore si stringeva, e riflettevo sulla libertà, ma soprattutto sulle sue limitazioni:

la mancanza di libertà è il non poter esprimere appieno le proprie capacità, è il poter potenzialmente volare fra due aste distanti chilometri, ma essere inibiti a farlo, è essere costretti ad arrugginirsi, ad atrofizzarsi perchè non ci sono sufficienti spazi di azione.

La libertà è la possibilità di fare quello per cui si è nati, è la possibilità di essere sè stessi, di vivere.