mercoledì 5 settembre 2012

Recensione del 5 settembre 2012


Non potevo non leggerlo, con tutta la gente di cinema bazzicata dalla famiglia Verdone!

Per me è stato come ficcare il naso in casa del regista e attore per scoprire vizi, caratteristiche, abitudini, modi di vivere di gente come Fellini, Pasolini, Sordi, De Sica, e altri.
Si, Verdone non è certo uno scrittore, intendo uno del mestiere, e in effetti il libro è un semplice resoconto di esperienze di vita, non necessariamente legate a personaggi del cinema, non vi è neanche un ordine cronologico, quindi è un libro che può risultare noioso, banale, se non vi è un minimo di interesse nel personaggio Verdone e nel suo ambiente familiare e professionale.

Voto: 6/10

Speranza


6.40 del mattino, inverno, freddo umido, sonno, sull'autobus che da Velletri arriva all'Anagnina, in viaggio verso l'università. Per fortuna ho trovato posto a sedere, ho preso la corriera a Genzano, accanto a me una ragazza peruviana. Periodo grigio della mia vita, periodo di solitudine, di tristezza generale, di fatica, di smarrimento. La ragazza peruviana mi chiede dove vado a quell'ora, e si sfila una cuffietta dall'orecchio per condividere la sua musica. Mi dice che va a Roma a fare le pulizie per una famiglia in zona Prati, da' una mano anche con i bambini. Ha sposato un italiano di Genzano, fa la guardia giurata, mi porge  la foto tessera di lui che tiene nel portafoglio. La guardo con istintiva antipatia quando mi dice che lui non vuole bambini, ma lei sogna tanto di averne. Circa 5 anni dopo, mentre laureata passeggio lungo il lago di Nemi, vedo una bimba bellissima su un passeggino, gli occhi due fessure sorridenti, e una madre adorante e giocosa di fronte, ho un sussulto interno: e vai! Ecco, questa è la pellicola che si svolge nella mia mente mentre ascolto la canzone che quella mattina proiettò un raggio di luce nella mia vita: "The captain of her heart", Double side.